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Boleskine House. In fuga da Lock Ness

Prossima apertura di RunAway

Quando si pensa a Lock Ness viene subito in mente il mostro che risiede all’interno del suo lago, ma quasi nessuno una storia decisamente più raccapricciante e misteriosa avvenuta sulla riva del lago meno visitata dai turisti, dove si erige la Boleskine House. La casa di quello che viene considerato “l’altro mostro di Lock Ness”. RunAway, l’escape room a Roma è adatta agli amanti delle emozioni forti, dato che a breve sarà in grado di far rivivere le vicende avvenute in quella casa maledetta.

La storia della Boleskin house

La vecchia Boleskine House è situata in Scozia a circa 20 miglia dalla città di Inverness, è una casa molto grande costruita sulla riva orientale del lago e presenta un unico piano.
Proprio vicino alla casa si estende un cimitero, all’interno del quale – pare – ci fosse una chiesa andata distrutta moltissimo tempo fa a causa di un incendio che provocò oltre alla scomparsa della chiesa stessa, anche la morte di tutti i fedeli che erano all’interno per le attività di preghiera.

Non è però questo il fatto principale che rende così misteriosa ed inquetante la Boleskine House, ma è quello che avvenne tra il 1899 ed il 1918, quando nella cupa dimora andò ad abitare il noto mago ed occultista Aleister Crowley, editore del periodico The Equinox oltre che simbolista, scrittore, mago, considerato oggi, a tutti gli effetti, la seconda faccia del mostro di Lock Ness, dal momento che pare abbia aperto all’interno della casa una vera e propria Porta per l’Inferno, mediante l’evocazione di numerose forze demoniache.

Dopo che, nel 1920, l’abitazione venne abbandonata a se stessa da Crowley, questa divenne luogo di pellegrinaggio e culto per i satanisti non Laveyani o Telemiti. Questo portò, nel tempo, alla crescita esponeziale di leggende riguardanti le presunte officiazioni da parte di Crowley, e poi dei suoi seguaci, in rituali e sacrifici.
Pare inoltre che, all’interno della casa, vi siano stati diversi passaggi segreti sotterranei che la collegavano al vicino cimitero, e che il maggiordomo che lavorava nella casa abbia tentato di uccidere la sua intera famiglia.

Cosa lega la Boleskine House ai Led Zeppelin?

Dopo anni di abbandono Boleskine House fu acquistata – nel 1970 – dal chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page, che ne fece la propria dimora per dieci anni.
Il famoso chitarrista all’epoca era un grande estimatore di Crowley, al punto di trasformare la casa in un santuario occulto, sede di sedute spiritiche. Si dice che dopo qualche tempo i membri del gruppo, le loro famiglie e tutti i loro collaboratori, furono colpite da un qualche genere di maledizione che portò negli anni a numerose morti nell’entourage. Fu al culmine di questa serie di eventi, dopo la morte del batterista Bonhan che iniziò a diffondersi la voce di una maledizione sul gruppo, data dai riti satanici che Jimmy Page e gli amici eseguivano nella villa. A seguito di quest’ultima morte, il gruppo si sciolse e Jimmy decise di vendere la villa.

Dal 1980 la casa diventò prima un Bed & breakfast e poi un’abitazione privata. Infine nel dicembre del 2015 l’intero edificio è stato coinvolto un un incendio, di cui non si conosce ancora oggi la natura, che l’ha quasi totalmente distrutto; l’unica parte sopravvissuta alle fiamme è l’ala ovest.

Chi era Alesteir Crowley

Aleister Crowley nasce in una famiglia benestante che gli permette di ricevere un’ottima formazione culturale. Cresce in un clima altamente rigoroso, così legato alla religione che lui ed i suoi fratelli potevano avere contatti solo con gli appartenenti alla stessa religione di famiglia.
La curiosità e il carattere inquieto di Alesteir Crowley lo portarono a ribellarsi alla famiglia e, dopo la morte del padre, si rende conto di trovare interessanti e stimolanti tutte quelle informazioni che la madre gli aveva sempre vietato di approfondire perché giudicate troppo peccaminose. Prende, sempre di più, le distanze dalla religione di famiglia ed inizia a studiare filosofia, antropologia alchimia ed esoterismo.
Alesteir Crowley trova molto interessante un libro in particolare, scritto da Lamech mago ebreo del quindicesimo secolo. Fu proprio grazie all’influenza data da quel libro che Crowley iniziò a definirsi un mago e desiderò scoprire come fosse possibile mettere in pratica le arti magiche. A 23 anni si unisce alla setta The Golden Dawn, secondo lui la magia ha molto in comune con il satanismo e la magia nera, ritiene che la magia sia una specie di religione ed inizia ad usare una tecnica attraverso la quale sia possibile mettersi in contatto con divinità o esseri sovrannaturali, con l’intenzione di elevare la coscienza umana. Nel 1899 approda a Lock Ness, la villa riportava le esatte caratteristiche da lui ricercate per poter compiere in pace un potente rituale – decisamente complesso – che prima di essere completato avrebbe richiesto circa sei mesi di lavoro e con il quale sarebbe riuscito a richiamare antichissime forze oscure molto potenti.
Dopo la preparazione il rituale ebbe inizio, ma Crowley fu costretto a interromperlo per una convocazione urgente a Parigi da parte di uno dei membri della sua setta; a causa di questo, il rituale non venne mai concluso, lasciando, cosi si dice, le forze del male libere nell’antica villa.

L’escape room Boleskine House, di prossima apertura, richiederà tanto sangue freddo, una buona dose di ingegno per riuscire a scappare e, chissà, magari anche un tocco di magia facendosi aiutare direttamente dal mondo dell’occulto e del paranormale. Ne sarete in grado?

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